Sebbene questo album possa rappresentare un’ottima opportunità di analisi professionale per etno-musicologi e studiosi di musica in genere, l'idea principale che lo ha generato è stata sicuramente quella di condividere il piacere della musica con gli ascoltatori. Ogni canzone rivela attraverso un'immagine caleidoscopica il temperamento e l'atmosfera musicale del folklore bulgaro. Le incredibili qualità canore di soliste e coro, che diventano uno strumento polifonico sotto la guida del loro direttore, sono l’inconfutabile testimonianza di questa antica tradizione che giunge a noi quasi intatta attraverso il tempo. Il folklore antico e moderno è infatti qui presentato con elegante equilibrio tra tradizione e approccio contemporaneo. Questo album rappresenta un viaggio che dimostra la potenza dell’arte popolare, ancora capace di costruire un legame tra le generazioni, e di fare conoscere al mondo la storia millenaria della musica bulgara.
Sebbene questo album possa rappresentare un’ottima opportunità di analisi professionale per etno-musicologi e studiosi di musica in genere, l'idea principale che lo ha generato è stata sicuramente quella di condividere il piacere della musica con gli ascoltatori. Ogni canzone rivela attraverso un'immagine caleidoscopica il temperamento e l'atmosfera musicale del folklore bulgaro. Le incredibili qualità canore di soliste e coro, che diventano uno strumento polifonico sotto la guida del loro direttore, sono l’inconfutabile testimonianza di questa antica tradizione che giunge a noi quasi intatta attraverso il tempo. Il folklore antico e moderno è infatti qui presentato con elegante equilibrio tra tradizione e approccio contemporaneo. Diversi gli autori rappresentati anche se uno degli elementi musicali unificanti di tutto il progetto è il ritmo. La musica folk bulgara è famosa per l'abbondanza di misure asimmetriche ed irregolari, definite da Bela Bartok il "ritmo bulgaro", e molti dei brani dell'album sono costruiti su una base di metrica e ritmo. Il suono del tamburo in Bulgaria è simbolo della festa e della danza Horo (danza circolare di gruppo) qui eseguito in vari brani da Stoyan Yankulov, uno dei migliori percussionisti bulgari. Non mancano le sorprese musicali, come un brano tratto dal folklore ‘karakachani’, pastori nomadi di montagna da secoli insediatisi in Bulgaria, interpretato da un membro di questa etnia particolare. Due brani scritti appositamente per questo progetto si distinguono per il loro stile particolare. Si tratta delle composizioni di Theodosii Spassov, universalmente riconosciuto come miglior suonatore di kaval (flauto tipico diffusosi tra Europa dell’Est e Asia Centrale). Lo stile applicato dal compositore Ivan Spassov, invece, si basa su modelli polifonici sovrapposti. Si tratta di una delle ultime canzoni che ha scritto ormai negli ultimi anni della sua vita proprio per l’ensemble Bulgarian Voices Angelite e rivela il pensiero filosofico dell'autore rispetto a temi come universo ed eternità. Questo album rappresenta un viaggio che dimostra la potenza dell’arte popolare, ancora capace di costruire un legame tra le generazioni, e di fare conoscere al mondo la storia millenaria della musica bulgara.