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Matilde POLITI - Vacanti sugnu china
Matilde POLITI
Vacanti sugnu china

Fy 8212
World Music

885016821227
Felmay Records
Italia
 
1 CD

Questo disco contiene momenti molto diversi, sia musicalmente che emotivamente; argomenti scorrono tra i canti, si alternano e conversano tra loro, l'eterno rebus dell'amore, il desiderio umano della libertà di sognare una prospettiva propria, di costruire il proprio percorso non costretto da confini territoriali o convenzionali, legali o burocratici, economici o morali, a migrare alla ricerca di condizioni di vita migliore.
Da un punto di vista formale, il disco è composto di brani tradizionali e nuove composizioni in siciliano di Matilde POLITI. La tradizione è approcciata in maniera immediata, ricercando la sonorità originaria, a partire però non dalla forma estetica, ma dalla ricerca dello “spirito del canto”, e della “funzione concreta e magica” che esso era destinato ad assolvere.
I brani originali, invece, sono arrangiati con la libertà estetica di seguire le esigenze che il contenuto pone, per esplicitarsi al meglio in musica. Ogni brano si presenta con caratteristiche proprie: alcuni ricchi di colori non propriamente siciliani, ma africani o zingari, napoletani o arabi, sempre in dialogo con il siciliano che è contenitore; alcuni caratterizzati invece da una qualità tecnica bassa a favore del momento estemporaneo in cui un frammento di musica, catturato quasi per caso, risuona all'interno del paesaggio sonoro ed emotivo che lo fa scaturire, in maniera irripetibile, in riva al mare, o nel silenzio della propria stanza di notte, piuttosto che creato e curato in uno studio, con tutta la cura che questo richiede affinchè il suono di ogni strumento rimanga fedelmente e semplicemente se stesso.


VACANTI SUGNU CHINA, significa più o meno “vuota sono piena”, una condizione molto rara in cui l'equilibrio tra le emozioni positive e negative, l'eterno altalenarsi dei demoni dentro l'essere umano, trova un punto magico in cui tutto è armonizzato, è vuoto e pieno al tempo stesso, è l'unione degli opposti in un piccolo momento di beatitudine.

Questo disco contiene momenti molto diversi, sia musicalmente che emotivamente; argomenti scorrono tra i canti, si alternano e conversano tra loro, l'eterno rebus dell'amore, il desiderio umano della libertà di sognare una prospettiva propria, di costruire il proprio percorso non costretto da confini territoriali o convenzionali, legali o burocratici, economici o morali, a migrare alla ricerca di condizioni di vita migliore, libero di restare là dove affondano le proprie radici culturali per continuare ad alimentare con nuove semine e nuovi raccolti la propria terra, il territorio che nutre, la terra madre che ospita tutti. Il punto di vista espresso è decisamente femminile, pur ponendo l'urgenza di una riscrittura della scacchiera dei ruoli di genere nella società attuale; e l'inno alla resistenza, che esplode in Blatte, è dedicato e rivolto contemporaneamente a tanti di noi: chi sente di star tentando di sopravvivere, eroicamente o meschinamente, ma senza cedere alle illusioni e ai falsi dei, come le blatte appunto in un mondo alla deriva e gravemente a rischio, occhi aperti e cuore in mano.
Da un punto di vista formale, il disco è composto di brani tradizionali e nuove composizioni in siciliano di Matilde POLITI.
La tradizione è approcciata in maniera immediata, ricercando la sonorità originaria, a partire però non dalla forma estetica, ma dalla ricerca dello “spirito del canto”, e della “funzione concreta e magica” che esso era destinato ad assolvere.
I brani originali, invece, sono arrangiati con la libertà estetica di seguire, forse teatralmente, le esigenze che il contenuto pone, per esplicitarsi al meglio in musica. Dunque ogni brano si presenta con caratteristiche proprie: alcuni ricchi di colori non propriamente siciliani, ma africani o zingari, napoletani o arabi, sempre in dialogo con il siciliano che è contenitore; alcuni caratterizzati invece da una qualità tecnica bassa a favore del momento estemporaneo in cui un frammento di musica, catturato quasi per caso, risuona all'interno del paesaggio sonoro ed emotivo che lo fa scaturire, in maniera irripetibile, in riva al mare, o nel silenzio della propria stanza di notte, piuttosto che creato e curato in uno studio, con tutta la cura che questo richiede affinchè il suono di ogni strumento rimanga fedelmente e semplicemente se stesso.

Nata a Palermo, laureata in Antropologia Culturale, facoltà di Sociologia, alla Sapienza di Roma nel 1999, Matilde POLITI lavora tra musica e teatro dal 1992. La formazione teatrale avviene soprattutto presso la Fondazione Pontedera Teatro, nell’ambito del teatro di ricerca. Durante gli anni ha portato avanti un percorso di autoformazione, attraverso seminari e workshop di varia natura, affiancati da un costante lavoro di ricerca e sperimentazione, e da una intensa attività di spettacoli in strada, con repertorio folk americano, spagnolo e siciliano. Dal 2000 sceglie di dedicarsi principalmente al lavoro di ricerca sul repertorio di tradizione orale siciliano, ricerca che si allarga costantemente al riferimento alle musiche tradizionali di area mediterranea. Le ricerche musicali continuano anche attraverso viaggi per il Mediterraneo e in Africa, per conoscere strumenti e pratiche di culture musicali altre. Dal 2003, a Palermo, si è inoltre impegnata per l’integrazione sociale dei migranti attraverso la musica, sostenendoli nella creazione di performance multietniche mirate a favorire l’incontro fra persone e culture.
Matilde Politi canta e suona diversi strumenti (chitarra, fisarmonica, tamburello, percussioni, marranzano).




Matilde POLITI dal Felmay Shop

Matilde POLITI - Vacanti sugnu china
MATILDE POLITI - Viva Santa Liberata

 
 
 

Matilde Politi voice, guitar, accordeon, concertina, balafon, jew’s harp, tamburello, percussions
Simona Di Gregorio voice, accordeon diatonique, jew’s harp, tamburello, percussions

con la partecipazione di:
Enrico Tinelli - Teleborderline (musica e chitarra in Vacanti sugnu china)
Charles Ferris (tromba e trombone in Blatte)

Gabriele Politi violin, viola, mandolino, oud, chorus
Doudou Diouf flute tokhoro, voice, banjo, acoustic guitar, electric bass, djembe, percussions
Lelio Giannetto double bass, chorus

 
 
 
 
  Le nostre Playlist
La nostra playlist su spotify Pre Minimalismo, minimalismo e post minimalismo, brani dal nostro catalogo curati per noi da Federico Marchesano,

PAOLO BONFANTI & MARTINO COPPO - You Were Right
from the CD "Pracina Stomp"
 
 
 
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